Non avendo un socio/a , capita spesso, di giocare con chiunque, ma a differenza del passato, si incontrano sempre più spesso persone distratte che accampano le più assurde scuse per il loro pessimo modo di giocare. Sedersi ad un tavolo, per una appassionato di burraco, significa dare il meglio, essere libero da impegni per rispettare il proprio socio, ma per molti altri significa solo “perdere un po’ di tempo”.
Ma adesso vi chiedo : “Quando ci si siede ad un tavolo; bisogna metterci il massimo impegno? O si deve giocare tanto per perdere tempo? E le critiche ( anche un po’ dure) al gioco del socio, sono tollerabili? Perché recriminare sulla gente che sa giocare poco? sulla gente che magari anche ai tavoli ha bisogno di un sorriso o di una parola che faccia sembrare il gioco più gioco?”
Prendiamola con più filosofia … la vita ha bisogno di tante considerazioni e tante risoluzioni per problemi reali, perché aggiungervi le problematiche di perdite o vincite al burraco?
Secondo il mio parere dovrebbero esserci due canali di accesso ai tavoli, uno di gioco più leggero dove i livelli più piccoli potessero confrontarsi tra loro ed uno in cui potessero giocare i giganti della situazione, dal momento che (lo voglio dire) i draghi, giocano sempre con i draghi ed i più piccoli prendono sempre bastonate.